Intellettuali italiani nell'Europa del Cinquecento. Itinerari culturali, politici, religiosi

a cura di Cinzia Tozzini e Simonetta Bassi
con il contributo di Fondazione Monte dei Paschi di Siena

Nel XVI secolo si è verificato un significativo flusso migratorio di intellettuali dall'Italia verso altri paesi europei, principalmente per motivi politici o religionis causa. Il complesso fenomeno si è sviluppato secondo vari itinerari che dalle città di origine — Siena, Firenze, Roma, Napoli, ecc. — hanno portato gli italiani verso grandi centri europei come Londra, Oxford, Basilea, Ginevra, Lione, Parigi, ma anche verso la Polonia, la Transilvania, la Moldavia, ecc.
La circolazione delle idee e dei libri italiani in Europa ha garantito spesso la loro sopravvivenza, così come quella dei loro autori.
Alla questione dell'espatrio della 'classe intellettuale' italiana in età rinascimentale è adesso conferita nuova attualità dai recenti dibattiti sulla questione della 'fuga dei cervelli', sui nuovi fenomeni migratori e sui mutamenti del rapporto degli intellettuali italiani con il potere politico e religioso.
Le opere degli intellettuali italiani che varcarono i confini della patria sono consultabili in edizione integrale — sotto forma di testo ricercabile — in questa sezione, che accoglie gli scritti di Giordano Bruno, Celio Secondo Curione, Iacopo Aconcio, Fausto Sozzini, Iacobus Paleologus, Mino Celsi, Michelangelo Florio, Bernardino Ochino e altri.
Per la ricostruzione del quadro complessivo e per la scelta dei documenti pubblicati si è fatto riferimento alla vasta letteratura esistente, dalle interpretazioni complessive di Gioacchino Volpe, Carlo Morandi, Antonio Gramsci, Delio Cantimori, ecc. all'analisi specifica di configurazioni assunte dal fenomeno migratorio nelle varie aree geografiche e all'interno di singole vicende biografiche, come gli studi di Luigi Firpo, Massimo Firpo, Michele Ciliberto, Giorgio Spini, Valdo Vinay, ecc.
Il progetto è stato realizzato dall'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento in collaborazione con Signum e grazie al sostegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.