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Aristoteles - De partibus animalium » Sarpi, Paolo Pensieri medico-morali - p. 642

Sarpi, Paolo

Pensieri medico-morali


E finalmente «sua sponte discedet»
È meglio che quel tempo lo spendi in goder qualche piacere
che affligerti
L'ira è de' que' mali che con la prevenzione si curano facil-
mente difficilmente doppo l'assalto
Levar la curiosità di sapere quello che venga detto
Chi si reputa sprezzato da uno se lo tiene maggiore o teme
che sarà in essenza o in riputazione però meglio è attribuire a
pazzia indiscrizzione necessità troppo familiarità
Noi reprendiamo sempre quelli che vanno in colera e ci par
negl'altri vizio che disdica
«Contumeliosissimum genus despicientia: Cato satisfacienti
"non memini me percussum"
»
L'ira si eccita nei deboli infermi come le infiamazioni mag-
giori
«quid peius iracundia in vanum ostensa»;
Dal dispiacer vien l'odio centra chi lo causa. De là il desi-
derio di vendicarse o di rimuoverlo se si vede il possibile la
speranza onde il piacere et infinito grado se la vendeta è in
atto
che l'ira venga da sprezzo ingiuria impedimento tutto esca
La colera si eccita centra ogni cosa noiosa per rimoverla o
che causa noia. La vergogna ne è una esca di vizio o di
fortuna
così contra chi causa ogni sorte di timor
 
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