Sarpi, Paolo
Pensieri medico-morali
stri la falsità delti principii, dove vien deduta molto di lontano
et anco con far conoscer l'imbecilità e delli giudicii e criteri.
«
Corpora cum purgare volueris, oportet fluida facere». Li
preparanti a quest'ottimi sono le acatalessie, ma pure ancora
mostrar gl'errori in qualche particolare o in più: e quanto in
più, tanto meglio.
Curasi il tutto prima con le medicine, che levano il mal
abito corporeo, che tira la mente in consenso; secondo, con le
consuetudini et uso conveniente della voluttà e dolori corporei.
Terzo, si viene alli topici, domatica, paranetica, reprensioni,
ammonizioni.
Quando li affetti sono leggeri subito bisogna estinguerli,
perch'altramente «
ipsi se concitant, et vires, dum procedunt,
parant», ma se hanno preso augumento, non bisogna tenerli
dentro e covarli, ch'è come voltar la punta del coltello verso
sé, e medicare il sintoma,
id est l'apparenza non il morbo: «
in-
clusae cupiditates se strangulant
», meglio è esalarle, ma la-
sciarle andare
in vicinum, secondo Socrate: uscendo s'allan-
guiscono e svaniscono, ritenute s'incorporano e s'ingagliardi-
scono. Ma tutti è meglio il prevenirli perch' «
excluduntur fa-
cilius, quam expellantur
».
Chi è preso da un affetto non si regga con la dieta de sani e
con le buone opinioni. «
Corpora aegra quo magis nutries, magis
laedes».
Nelli morbi acuti con levar totalmente al tempo dello stato
l'alimento, e dal principio sino allo stato prescriverlo tenue, se
però con quello si possa durare; nelli lunghi, usare continua-
mente da principio a fine cibi medicamentosi, mistura di buone
e di cative opinioni, avendo gran rispetto però alla ragione,
che ciascuna produce animi di diverse sorti, all'età, ch'anche
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