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Plutarchus - De Alexandri Magni fortuna aut virtute » Sarpi, Paolo Pensieri medico-morali - p. 608

Sarpi, Paolo

Pensieri medico-morali


stri la falsità delti principii, dove vien deduta molto di lontano
et anco con far conoscer l'imbecilità e delli giudicii e criteri.
«Corpora cum purgare volueris, oportet fluida facere». Li
preparanti a quest'ottimi sono le acatalessie, ma pure ancora
mostrar gl'errori in qualche particolare o in più: e quanto in
più, tanto meglio.
Curasi il tutto prima con le medicine, che levano il mal
abito corporeo, che tira la mente in consenso; secondo, con le
consuetudini et uso conveniente della voluttà e dolori corporei.
Terzo, si viene alli topici, domatica, paranetica, reprensioni,
ammonizioni.
Quando li affetti sono leggeri subito bisogna estinguerli,
perch'altramente «ipsi se concitant, et vires, dum procedunt,
parant
», ma se hanno preso augumento, non bisogna tenerli
dentro e covarli, ch'è come voltar la punta del coltello verso
sé, e medicare il sintoma, id est l'apparenza non il morbo: «in-
clusae cupiditates se strangulant
», meglio è esalarle, ma la-
sciarle andare in vicinum, secondo Socrate: uscendo s'allan-
guiscono e svaniscono, ritenute s'incorporano e s'ingagliardi-
scono. Ma tutti è meglio il prevenirli perch' «excluduntur fa-
cilius, quam expellantur
».
Chi è preso da un affetto non si regga con la dieta de sani e
con le buone opinioni. «Corpora aegra quo magis nutries, magis
laedes
».
Nelli morbi acuti con levar totalmente al tempo dello stato
l'alimento, e dal principio sino allo stato prescriverlo tenue, se
però con quello si possa durare; nelli lunghi, usare continua-
mente da principio a fine cibi medicamentosi, mistura di buone
e di cative opinioni, avendo gran rispetto però alla ragione,
che ciascuna produce animi di diverse sorti, all'età, ch'anche

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