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Homerus - luogo non identificato » Sarpi, Paolo Pensieri medico-morali - p. 618

Sarpi, Paolo

Pensieri medico-morali


pensieri et apetiti; ma nell'esterno non volerti conservare in
uno stato o genere di vita ostinatamente nelle cose esterne
che non sono in potestà tua, perché sforzandoti la fortuna ove-
ro oponendositi, ti darà di gran travagli; sii piegevole, e passa
facilmente dovunque il caso ti porta, e se puoi prevedere la
mutazione della fortuna, entraci prima che ci sii tratto.
Sopra il tutto fuggi quel rigore che si chiama virtù, ma è
vizio pestifero quella rettitudine catoniana. Ella è un pretesto
dell'ambizione et ostinazione, ma del rimanente inetta alla vita
umana. Non può caminar dritto chi camina nella folla; spal-
leggi e destreggi per urtar meno che sia possibile, e passar per
la moltitudine pocco offeso; e la nottola si salvò una volta per
quadrupede, l'altra per uccello.
Sempre ti sia inanzi gl'occhi il precetto di Salomone, «noli
esse multum iustus ne obstupescas
»: onde anco secondo Ari-
stipo, non avrai a schiffo «furari et fornicari et sacrilegium
facere», perché «nihil horum turpe natura
»: però avertendo
quanto devi stimare l'opinion comune: l'istesso Salamone, «ne-
que impie agas multum, ne moriaris in tempore non tuo
»,
com'anco acciò stando piantato sopra la radice comune ricevi
gl'influssi e comodi di quella.
In tutto ciò che farai raccordati di Chilone, «nihil nimis»
anzi secondo Epiteto <γελῶντα> come tu facessi per burla, e

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