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Biblia, Eph » Sarpi, Paolo Pensieri medico-morali - p. 619

Sarpi, Paolo

Pensieri medico-morali


come fano li putti, e secondo Aristipo «ex omnibus volupta-
tem capere
».
A qualunque cosa, allo studio, et ad ogni essercizio eziamdio
in società, dati dentro li termini del piacere, e come nel convito
non meter mano alla vivanda quando è passata o prima che
giunga, ma solo quando ti è inanzi, così porta il «praesen-
tibus frui, absentium non esse solicitum
».
Attendi a disponer il presente ch'è in mano tua, non il futuro
ch'è in mano della fortuna: né mai fa computo sopra li giorni
che ti restano, ma abbi ciascuno come ultimo, et opera in
quello come se ultimo fosse. Non ha la più inquieta, né la più
perduta vita, che chi pensa troppo l'allongarla.
Non ti lasciar prender dall'error comune della prudenza, mas-
sime che sii estesa. Le cose si fano da sé, bisogna consultarle
legermente con li più volgari et usitati avisi. «Sponte nostrum
casus melius consulitur
». Nel negozio ha più parte l'oportu-
nità che la prudenza, questa regge un minimo, quella l'infinito.
Alle cose ordinarie puoi pensare un poco, alle estraordinarie
tutte le provisioni del mondo non bastano: e quando anco qual-
che cosa con la prudenza si potesse dirizzare (che forse per
causa di quella si farà male) è meglio lasciar correre, che so-
portare la seccagine del consiglio; per il che segui più tosto l'im-
pulso del socratico D., che la ragione.
Non t'importi in qualunque modo riesca un evento, perché
non può venire se non il futuro, né esso lasciar di succedere, et

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