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Orpheus - Argonautica » Sarpi, Paolo Pensieri medico-morali - p. 626

Sarpi, Paolo

Pensieri medico-morali


Li difetti grandi o della moltitudine non ti curare di prati-
carli per evitarli, se non hai fatto gran progresso nella virtù:
sarà più pericolo ch'essi forti contaminino l'animo tuo debole.
Non devi mai «iactare philosophiam» ella correga li co-
stumi tuoi, non li publici; restringi il tuo volere entro li ter-
mini delle opinioni comuni, ma non le allargare, se non se-
condo la tua. Al di dentro vivi e giudica secondo la ragione, al
di fuori secondo la comune opinione vivi e parla.
Mai piglia impresa di voler persuadere la tua opinione al-
l'universale, ch'è impossibile; né per leggerezza ti lascia uscir
parola contro la comune, ma abbi «verba in tua potestate»,
al che giova «minimum cura aliis loqui, plurimum secum»:
e se puoi stare così mascherato con tutti, non curare ch'alcuno
vegga la tua faccia; e se non puoi contenere il prorito di la-
sciarla vedere, eleggi con giudicio, e con precedente prova po-
chi o uno dicendo con Epicuro: «Satis magnum alter alteri
theatrum sumus
».
È ineta quella sapienza che non si può piegare all'insipienza
comune, e le licenze dell'arte non sono concesse se non alli
gran poeti.
In nessuna cosa sii signore per ch'ogni maniera retirata ti
espone alla malevolenza in universale, e nasce da passione o
ambizione.
Non ti maravigliare mai di azzione o opinione alcuna perché
non vi è cosa così absurda, che non sia stata piantata per legge:

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