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Philo Alexandrinus - De opificio mundi » Sarpi, Paolo Pensieri medico-morali - p. 628

Sarpi, Paolo

Pensieri medico-morali


diata potrai tornarci. La peste dell'uomo è l'opinione della
scienza.
Non seguir opinione che porti titolo di verità, ma di voluttà
o utilità.
Ogni giorno prendi qualche preservativo o proprio o poli-
cresto, contro quei morbi a' quali ti conosci più soggetto.
Ogni mattina «praesume apud te multa venient ingrata»,
e fortifica l'animo tuo contro ogni contrario.
E nell'attentar qualch'impresa, pensa le cose che si potreb-
bono atraversare, e delibera non ostante quelle di non turbarti,
ma ricevele da Dio, et ut meliora.
E quando aveniranno, di' con Epiteto; «non illud solum vo-
lebam, sed institutum meum servare
».
Ogni sera, e più spesso, con Sestio esàminati: «quod hodie
morbum tuum curasti, cui vitio obstitisti, qua parte melior es,
quos progressus in virtute fecisti
». Esamina se ti sono più leg-
gieri li pesi: se più lungo tempo che nel passato hai caminato
per la virtù: se li spazi ch'il vizio ha occupati sono siati più
rari e minori. Se la via ti pare più facile; se le dubitazioni che
avevi si sono levate: se <più> stimi il tuo testimonio che quello
del mondo.
E riprendi te, fa contro te l'accusatore, poi il giudice, poi
l'intercessore: lòdati e cònfortati secondo le operazioni bene
o mal fatte.
Non è da tenere l'animo sempre teso et inarcato, e sul savio
e serio; che per ciò perderebbe le forze: ma rilascialo overo ad
ore ogni giorno, o a state ferie, acciò possa ressumere le forze:
però satisfà le inclinazioni tue naturali, non morbose, perch'an-
darci centra è navigar contr'acqua. La più illustre azzione di
Socrate era saper giocar con li putti alli astragali.

Il fine

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