BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Lucretius Carus, Titus - De rerum natura » Bruno, Giordano Spaccio - p. 565

Bruno, Giordano

Spaccio de la bestia trionfante


nulla, benché sia massima a l'occhio de mortali. La
Fortuna non udiva questo, ma seguitava: et a quel
ch'avea detto aggiunse che gli piú egregii et eccellenti fi-
losofi del mondo, quali son stati Empedocle et Epicuro,
attribuiscono piú a lei che a Giove istesso, anzi che a tut-
to il concilio de dèi insieme. Cossí tutti gli altri» diceva,
«e me intendeno Dea, e me intendeno celeste Dea, come
credo che non vi sia novo a l'orecchie questo verso, il
quale non è putto abecedario che non sappia recitare:
Te facimus, Fortuna, deam, caeloque locamus.
E voglio ch'intendiate, o Dei, con quanta verità da alcu-
ni son detta pazza, stolta, inconsiderata: mentre son essi
sí pazzi, sí stolti, sí inconsiderati che non sanno appor-
tar raggione de l'esser mio; et onde trovo di que' che son
stimati piú dotti che gli altri, quali in effetto dimostrano
e conchiudeno il contrario, per quanto son costretti dal
vero; talmente mi dicono irrazionale e senza discorso,
che non per questo m'intendeno brutale e sciocca: atte-
so che con tal negazione non vogliono detraermi, ma at-
tribuirmi di vantaggio; come et io tal volta soglio negar
cose piccole per concedere le maggiori. Non son dum-
que da essi compresa come chi sia et opre sotto la rag-
gione e con la raggione: ma sopra ogni raggione, sopra
ogni discorso et ogni ingegno. Lascio che pur in effet-
to s'accorgeno e confessano ch'io ottegno et esercito il
governo e regno, massime sopra gli razionali, intelligenti
e divini: e non è savio che dica me effettuar col mio
braccio sopra cose prive di raggione et intelletto, quai
sono le pietre, le bestie, gli fanciulli, gli forsennati et al-
tri che non hanno apprensione di causa finale e non pos-
sono oprare per il fine». «Te dirò,» disse Minerva, «o
Fortuna, per qual caggione ti dicono senza discorso e
raggione. A chi manca qualche senso, manca qualche
scienza, e massime quella che è secondo quel senso: con-


pagina successiva »
 
p. 565