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Alexander Aphrodisiensis - In De sensibus » Bruno, Giordano Spaccio - p. 637

Bruno, Giordano

Spaccio de la bestia trionfante


cossí va discorrendo per tutte l'altre cose: in tanto che
una bontà, una felicità, un principio absoluto de tutte
ricchezze e beni, contratto a diverse raggioni, effonde gli
doni secondo l'exigenze de particulari. Da qua puoi in-
ferire, come la sapienza de gli Egizzii la quale è persa,
adorava gli crocodilli, le lacerte, li serpenti, le cipolle;
non solamente la terra, la luna, il sole et altri astri del
cielo: il qual magico e divino rito (per cui tanto comoda-
mente la divinità si comunicava a gli uomini) viene de-
plorato dal Trimegisto, dove raggionando ad Asclepio
disse: «Vedi, o Asclepio, queste statue animate, piene di
senso e di spirito, che fanno tali e tante degne operazio-
ni? Queste statue, dico, prognostricatrici di cose future,
che inducono le infirmitadi, le cure, le allegrezze e le tri-
stizie secondo gli meriti ne gli affetti e corpi umani?
Non sai, o Asclepio, come l'Egitto sia la imagine del cie-
lo, e per dir meglio la colonia de tutte cose che si gover-
nano et esercitano nel cielo? A dir il vero la nostra terra
è tempio del mondo. Ma (oimè) tempo verrà che appa-
rirà l'Egitto in vano essere stato religioso cultore della
divinitade: perché la divinità remigrando al cielo, la-
sciarà l'Egitto deserto; e questa sedia de divinità rimarrà
vedova da ogni religione, per essere abandonata dalla
presenza de gli dèi, perché vi succederà gente straniera e
barbara senza religione, pietà, legge e culto alcuno. O
Egitto, Egitto, delle religioni tue solamente rimarranno
le favole anco incredibili alle generazioni future: alle
quali non sarà altro che narri gli pii tuoi gesti che le let-
tere sculpite nelle pietre, le quali narraranno non a dèi et
uomini (per che questi saranno morti, e la deitade sarà tra-
smigrata in cielo), ma a Sciti et Indiani, o altri simili di
salvaggia natura. Le tenebre si preponeranno alla luce,
la morte sarà giudicata piú utile che la vita, nessuno al-
zarà gli occhi al cielo, il religioso sarà stimato insano,
l'empio sarà giudicato prudente, il furioso forte, il pessi-
mo buono. E credetemi che ancora sarà definita pena


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