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Aristoteles - De anima » Bruno, Giordano Spaccio - p. 639

Bruno, Giordano

Spaccio de la bestia trionfante


Egipzii in quello nel che essi ancora son compresi? E per
venire a coloro che da noi o fuggirono, o furno come le-
prosi scacciati a gli deserti: non sono essi nelle loro ne-
cessitati ricorsi al culto egizzio, quando ad un bisogno mi
adorarono nell'idolo d'un vitello d'oro; e ad un'altra ne-
cessità, s'inchinorno, piegaro le ginocchia et alzaro le ma-
ni a Theuth in forma del serpente di bronzo, benché per
loro innata ingratitudine, dopo impetrato favore dell'uno
e l'altro nume, ruppero l'uno e l'altro idolo? Appresso,
quando si hanno voluto onorare con dirsi santi, divini e
benedetti, in che maniera han possuto farlo eccetto con
intitularsi bestie: come si vede dove il padre de dodici
tribú, per testamento donando a' figli la sua benedizzio-
ne, le magnificò con nome di dodici bestie? Quante volte
chiamano il lor vecchio dio “risvegliato Leone”, “Aqui-
la volante
”, “Fuoco ardente”, “Procella risonan-
te”, “Tempesta valorosa” et il novamente conosciu-
to da gli altri lor successori, “Pellicano insanguinato”,
Passare solitario”, “Agnello ucciso”? e cossí lo chia-
mano, cossí lo pingono, cossí l'intendeno: dove lo veggio
in statua e pittura con un libro (non so se posso dire) in
mano, che non può altro che lui aprirlo e leggerlo. Ol-
tre, tutti quei che son per credergli deificati, non son chia-
mati da lui, e si chiamano essi ancor gloriandosi, “pecore
sue”, “sua pastura”, “sua mandra”, “suo ovile”, suo
gregge”? lascio che gli medesimi veggio significati per
gli asini: per la femina madre, il popolo giudaico; e l'altre
generazioni che se gli doveano aggiongere, prestandogli
fede, per il polledro figlio. Vedete dumque come questi
divi, questo geno eletto, vien significato per sí povere e
basse bestie: e poi si burlano di noi che siamo presentati in
piú forti, degne et imperiose altre? — Lascio che tutte le
generazioni illustri et egregie, mentre per gli lor segni et
imprese vogliono mostrarsi et essere significate, ecco le
vedi aquile, falconi, nibbii, cuculi, civette, nottue, bu-
boni, orsi, lupi, serpi, cavalli, buovi, becchi; e tal vol-


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