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Alexander Aphrodisiensis - Quaestiones » Bruno, Giordano Spaccio - p. 485

Bruno, Giordano

Spaccio de la bestia trionfante


mancando a basso. La vela è di maniera tale stracciata e
sbusata che in vano per ingonfiarla il vento soffia. Gli
remi ch'al dispetto di contrarii venti e turbide tempeste
soleano risospingere il vascello avanti, ora (faccia quan-
tosivoglia calma, e sia a sua posta tranquillo il campo di
Nettuno) in vano il comite sibilarà «a orsa», «a
poggia», «a la sia», «a la voga»: perché gli remigato-
ri son dovenuti come paralitici.
Saulino Oh gran caso.
Sofia Indi non sia chi piú dica e favoleggi Giove
per carnale e voluttuario: perché al buon padre s'è ad-
donato il spirito.
Saulino Come colui, che tenea già tante moglie,
tante ancelle di moglie, e tante concubine, al fine dove-
nuto qual ben satollo, stuffato e lasso, disse: «Vanità, va-
nità, ogni cosa è vanità».

Sofia Pensa al suo giorno del giudizio, perché il
termine de gli o piú, o meno, o a punto trentasei mila
anni (come è publicato) è prossimo; dove la revolu-
zion de l'anno del mondo minaccia ch'un altro Celio
vegna a repigliar il domìno, e per la virtú del cangia-
mento ch'apporta il moto de la trepidazione, e per la
varia, e non piú vista, né udita relazione et abitudine di
pianeti, teme che il fato disponga, che l'ereditaria suc-
cessione non sia come quella della precedente grande
mondana revoluzione, ma molto varia e diversa, crac-
chieno quantosivoglia gli pronosticanti astrologi et al-
tri divinatori.
Saulino Dumque si teme che non vegna
qualche piú cauto Celio, che all'essempio del Pretegianni, per
obviare a gli possibili futuri inconvenienti non bandisca
gli suoi figli a gli serragli del monte Amarat, et oltre, per
tema che qualche Saturno non lo castre, non faccia mai
difetto di non allacciarsi le mutande di ferro, e non si ri-


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