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Aristoteles - De anima » Bruno, Giordano Spaccio - p. 486

Bruno, Giordano

Spaccio de la bestia trionfante


duca a dormire senza braghe di diamante. Là onde
non succedendo l'antecedente effetto, verrà chiusa la
porta a tutti gli altri conseguenti; et in vano s'aspettarà
il giorno natale della Dea di Cipro, la depressione del
zoppo Saturno, l'essaltazion di Giove, la moltiplica-
zion di figli, e figli de figli, nipoti e nipoti de nipoti, sino
a la tantesima generazione, quantesima è a tempi nostri,
e può sin al prescritto termine essere ne gli futuri:
nec iterum ad Troiam magnus mittetur Achilles.
Sofia In tal termine dumque essendo la condi-
zion de le cose, e vedendo Giove ne l'importuno memo-
riale de la sfiancuta forza e snervata virtute appressarsi
come la sua morte, cotidianamente fa caldi voti et
effonde ferventi preghiere al fato, acciò che le cose ne
gli futuri secoli in suo favore vegnano disposte.
Saulino Tu, o Sofia, me dici de le maraviglie. Volete
voi che non conosca Giove la condizion del fato, che per
proprio e pur troppo divolgato epiteto è intitolato ineso-
rabile? È pur verisimile, che nel tempo de le sue vacan-
ze (se pur il fato gli ne concede) talvolta si volga a leggere
qualche poeta, e non è difficile che gli sia pervenuto alle
mani il tragico Seneca, che li done questa lezione:
Fato ne guida, e noi cedemo al fato;
e i rati stami del contorto fuso
solleciti pensier mutar non ponno.
Ciò che facciamo e comportiamo, d'alto
e prefisso decreto il tutto pende;
e la dura sorella
il torto filo non ritorce a dietro.
Discorron con cert'ordine le Parche,
mentre ciascun di noi
va incerto ad incontrar gli fati suoi.

Sofia Ancora il fato vuol questo, che benché sappia
il medesimo Giove che quello è immutabile, e che non


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