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Orpheus - Hymni » Machiavelli, Niccolò Il Principe - p. 81

Machiavelli, Niccolò

Il Principe


pieni di pericoli. E Virgilio nella bocca di Didone
dice:
Res dura, et regni novitas me talia cogunt
Moliri, et late fines custode tueri
.
Non di manco debbe esser grave al credere et al
muoversi, né si fare paura da sé stesso, e procedere
in modo temperato con prudenzia et umanità, che la
troppa confidenzia non lo facci incauto e la troppa dif-
fidenzia non lo renda intollerabile.
Nasce da questo una disputa: s'elli è meglio essere
amato che temuto, o e converso. Respondesi, che si
vorrebbe essere l'uno e l'altro; ma, perché elli è diffi-
cile accozzarli insieme, è molto più sicuro essere te-
muto che amato, quando si abbia a mancare dell'uno
de' dua. Perché delli uomini si può dire questo gene-
ralmente: che sieno ingrati, volubili, simulatori, fug-
gitori de' pericoli, cupidi di guadagno; e mentre fai
loro bene, sono tutti tua, ófieronti el sangue, la roba,
la vita, e' figliuoli, come di sopra dissi, quando el bi-
sogno è discosto; ma, quando ti si appressa, e' si rivol-
tano. E quel principe che si è tutto fondato in sulle
parole loro, trovandosi nudo di altre preparazioni, ro-
vina; perché le amicizie che si acqui stono col prezzo e
non con grandezza e nobiltà di animo, si meritano,


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