Patrizi, Francesco
Della retorica. Dieci dialoghi di Messer Francesco Patritio
loro gli ornamenti del parlare? Sansovino. Certamente, cotesto è
impossibile. Patritio.
Ma forse direm noi, che Gorgia, et gli altri il colsero da loro? Sansovino.
Cotesto
più tosto. Patritio. Anzi per lo vero;
percioché e' mi sovviene alla mente hora, che
il gran maestro Aristotile, dice nell'arte sua, che fu il parlar de gli oratori, poetico
da principio, et ne allega in testimonio Gorgia. Sansovino. Voi dite vero, et a me
ricorda parimente. Patritio. Et Cicerone parimente l'accenna dicendo. “Quorum
(idest Gorgiae, Thrasymachi, et Theodori) satis arguta multa, sed utmodo
pri-
mumque nascentia, minuta, et versiculorum similia.
”
Sansovino. Et di questo mi so-
viene. Patritio. Tolsero adunque gli oratori l'ornamento in questa parte a
prestito
da altrui, et non è proprio loro. Sansovino. Nò. Patritio. Et
quell'altra è commune
con molti altri; si che quella, che è propria loro, non è adoperata da
veruno. Sansovino.
Voi certamente dite vero. Patritio. Eccovi adunque o Sansovino ch'io mi sono
accertato in ciò, che sola cosa mi parea di sapere, che ne anco gli or-
namenti sono propri dell'oratore. Et non tutti altri
scrit-
tori, o favellatori, gli togliono a prestito da
Lui. Et ne ringratio voi di cuo-
re che me n'havete dato
certezza.
Il fine.
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