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Martialis, Marcus Valerius - Epigrammata » Ficino, Marsilio Le divine lettere - p. 812

Ficino, Marsilio

Le divine lettere del gran Marsilio Ficino


di Nerone Imperadore dovevono alcuni huomini di Giu-
dea usciti del tutto esser padroni. E quello oracolo scri-
ve Iosepho che prima a l'assedio di Gierusalemme era
stato ne le sacre lettre ritrovato, il quale a niuna altra
persona pare che più convenientemente che a gli Apo-
stoli accomodar si possa; conciosia che in questi oracoli si
significano gli Giudei, come furono gli Apostoli gli qua-
li a tutte le nationi e genti in ogni luogo dovevano dar
legge. Allhora ancora pare che la Sibilla Cumea le me-
desime cose scrivesse, ne le quali dice, che di nuovo un gran-
de ordine di secoli nascer debbe, e che una Vergine era
per fiorire; che una nuova progenie da l'alto cielo deve-
va esser mandata. Per il che questa antica e colante op-
pinione per tutto l'Oriente, la quale nei giuditii e pro-
nostichi de gli Astrologi e [ne] ne le sacre litere si ritrova-
va, ciò è ne i profeti e ne le Sibille, era a la divinità e al
tempo di Christo assai conveniente.
Che la religione christiana depende solo da Iddio.
Ma de i divini oracoli de le Sibille e de i Profeti nel
nostro libro de la religione più ampiamente dispu-
tiamo, et in quella epistola in questo modo, la questione
de la legge divina concluderemo. Se alcuno per qualche
fato de la natività, overo di qualche congiuntione a la na-
tività favorevole, Christo haver fatto miracoli dicesse,
gli domanderemo in qual modo, innumerabili santi huo-
mini tra gli Christiani in diversi luoghi e tempi nati, e
tanto tempo doppo Christo molti miracoli facessero, e
ogni giorno. Oltra di questo quella eclisse del Sole ne la


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