BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Seneca, Lucius Annaeus - Oedipus » Ficino, Marsilio Le divine lettere - p. 979

Ficino, Marsilio

Le divine lettere del gran Marsilio Ficino


rano, e lo conferma Apollonio, che certi savi e santi huo-
mini appresso gli Indi le loro città, non con le mani, ma
con l'orationi da gli nimici difendono. Perché Iddio da
quelli piegato i lor nimici con tuoni e saette discaccia.
E che Iddio l'orationi de le sante anime esaudisca il no-
stro S. Thomaso d'Aquino così il pruova dicendo. Che
conciosia che ogni movente in un certo modo, secondo la
sua simiglianza muova, e per questo il moto de gli ado-
ranti al bene indrizzato dal bene dependa, (il quale è
certo che il vano non muove) certo e che al desiderato
fine, a qualche tempo quelli conduce, che già al deside-
rar lo mosse, e con quella possibilità, che in quelli impres-
sa havendo una volta gli mosse, con la medesima gli aiu-
ta, che tal cosa seguitino, e con la medesima fa che final-
mente lo conseguano. Perché egli ne i moti de la natura,
anchora una simil regola, e facultà de la inclinatione e
de l'acquisto ordinò. Oltra ciò, quelle cose che al suo mo-
tore più vicine sono, quindi più efficacemente son mos-
se. Et il primo motore è quello, che ogni cosa muove, al
quale le rationali nature più vicine ch'a le corporee so-
no. Conciosia adunque che le nature corporee, e quindi
per il naturale appetito sian mosse a i lor fini, e quelli
conseguano molto più le sustanze rationali, le quali ne i
preghi dal primo bene verso lo stesso bene son mosse a
qualche tempo il desiderato bene conseguino, cioè in
quanto di indi son mosse. E di indi son mosse fin che bene
et al vero bene col desiderio e con li preghi caminano.
Tanto adunque sono le preghiere loro esaudite, e'l desi-
derato fine acquistano. Queste cose sono confermate per
una oppinione del divino Iamblico, la quale è che sì come


pagina successiva »
 
p. 979 [II, 152r]