BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Alcibiades I » Ficino, Marsilio Le divine lettere - p. 1083

Ficino, Marsilio

Le divine lettere del gran Marsilio Ficino



Sopra il libro del Sole.

A M. Antonio Cronico
da Venetia.


Gli Antichi honoravano un certo Giove amicabile,
che de l'amicitia era reconciliatore, e servatore. Ma
in qual parte del mondo habita egli quello Giove? Ha
forse nel Sole posta la sua stanza? Perché l'amicitia da l'a-
more è detta, e da l'amor viene. E l'amore è caldo, e l'a-
more da la notitia nasce, e de la bellezza è creato. Ma il
Sole è più d'ogn'altro caldo, di notitia, e di bellezza au-
tore. E però in questo Apollineo dono sarà Giove amica-
bile de la nostra amicitia pegno. A li XIX d'Agosto
MCCCCXCIIII. Marsilio Ficino.

Quello che egli creda de la Astrologia.

A Agnolo Politiano.


Contra molti Astrologi, che come già i Gigan-
ti, a Giove il Cielo torre tanto in vano, quanto em-
piamente si sforzano; meritamente il Pico, figliuolo
di Pallade, e voi figliuolo d'Hercole spesso felicemente com-
battete. Percioché Orfeo canta che Pallade i Giganti scac-
ciò, e da Hercule molti Poeti il Gigante Anteo di vita es-
sere stato levato narrano. E io, come in tutta la mia vita
sempre sarò stato del medesimo animo che voi, in questo
studio anchora con voi mi unisco. Benché forse gagliar-
damente non combatta, non di meno come io so e posso, mi


pagina successiva »
 
p. 1083 [II, 204r]