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Biblia, Mt » Ficino, Marsilio Le divine lettere - p. 199

Ficino, Marsilio

Le divine lettere del gran Marsilio Ficino


conveniente che le Muse diventino overo ministre de la
lascivia overo istrumenti e armi de la iniquità. State sa-
no, e salutate Messer Albertino da Cremona vero filo-
sofo, cioè imagine e modello di dottrina, e d'honestà.
Marsilio Ficino.

Che la cognitione, e la riverenza di se stesso è
la miglior cosa che sia.

A tutti gli huomini.


Iddio vi salvi, cioè vi dia cognitione e riveren-
za di voi stessi; o huomo conosce te stesso, e sappi che sei
divino, ma vestito di mortal veste spogliati di gratia e se-
para, quanto puoi, e so io che puoi quanto di potere ti
sforzi, separa dico dal corpo l'anima, e da gli affetti
de' sensi la ragione, e così tosto vedrai, un puro e netto
oro purgato da le terrene bruttezze, e discernerai un
puro e chiaro aere, netto di ogni nuvila, e allhora, crede
a me, harai in riverenza te stesso, come un sempiterno
raggio del divin Sole, né oserai più in presenza tua, met-
terti a fare o pure a pensare cosa alcuna o brutta o vile.
Sappia che niente a Iddio si può ascondere per il quale son chia-
re e manifeste tutte le cose che in qual si voglia luogo si
veggono, nissuna cosa che tu faccia è ascosa a la viva mente
di Iddio e a la imagine di colui, che per tutto vive. Se il vene-
rabile aspetto d'uno antico Re genera riverenza, e rossore
in altrui riverisce sempre e in ogni luogo la maravigliosa
presenza di Iddio Re di ciascuna cosa, e l'aspetto de la mente
nostra, Regina de le cose corporali. E però a ragione il
divino Pithagora disse: «reverisce se stesso, colui che in
sua presenza non si vergogna di pensare a cose vili; e pate


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