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Plinius Secundus, Gaius - Naturalis historia » Machiavelli, Niccolò Arte della guerra - p. 194

Machiavelli, Niccolò

L'Arte della guerra


spada o della picca, perché la gente inordinata ha paura dell'ordinata; e
sempre si vedrà che con le grida e con i romori faranno uno grande as-
salto sanza appressartisi altrimenti, a guisa di cani botoli intorno ad
uno maschino. Annibale, quando venne a' danni de' Romani in
Italia, passò per tutta la Francia e sempre de' tumulti franzesi tenne
poco conto. Conviene, a volere camminare, avere spianatori e
marraiuoli innanzi che ti facciano la via, i quali saranno guardati
da quegli cavagli che si mandono avanti a scoprire. Camminerà
uno esercito in questo ordine dieci miglia il giorno, e avanzeragli tan-
to di sole ch'egli alloggerà e cenerà; perché per l'ordinario uno eser-
cito cammina venti miglia. Se viene che sia assaltato da uno eser-
cito ordinato, questo assalto non può nascere subito, perché uno eser-
cito ordinato viene col passo tuo; tanto che tu sei a tempo a riordinar-
ti alla giornata, e ridurti tosto in quella forma (o simile a quella forma)
di esercito che di sopra ti si mostrò. Perché se tu sei assaltato dalla
parte dinanzi, tu non hai se non a fare che l'artiglierie che sono ne'
fianchi e i cavagli che sono di dietro vengano dinanzi e pongansi in
luegli luoghi e con quelle distanze che di sopra si dice. I mille ve-
liti che sono davanti escano del luogo suo, e dividansi in cinquecento
per parte, e entrino nel luogo loro tra' cavagli e le corna dell'esercito.


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