Machiavelli, Niccolò
L'Arte della guerra
Cosimo. Da che si conoscono quelli che sono o non sono
suffi-
cienti a militare?
Fabrizio. Io voglio parlare del modo dello eleggere una
ordi-
nanza nuova per farne dipoi uno esercito; perché parte
si viene an-
cora a ragionare della elezione che si facesse ad
instaurazione d'una
ordinanza vecchia.
Dico pertanto che la bontà d'uno che tu hai ad eleggere per sol-
dato si conosce o per esperienza, mediante qualche sua egregia opera,
o per coniettura. La pruova di virtú non si può trovare negli uo-
mini che si eleggono di nuovo e che mai piú non sono stati eletti; e
di questi se ne truova o pochi o niuno nell'ordinanze che di nuovo
s'ordinano. È necessario pertanto, mancando questa esperienza, ri-
correre alla coniettura; la quale si trae dagli anni, dall'arte e dalla
pre-
senza. Di quelle due prime si è ragionato; resta parlare
della ter-
za: e però dico come alcuni hanno voluto che il
soldato sia grande, tra
i quali fu Pirro; alcuni altri gli hanno eletti dalla gagliardia
sola
del corpo, come faceva Cesare; la quale gagliardia di corpo
e d'animo
si coniettura dalla composizione delle membra e dalla grazia dell'a-
spetto.
E però dicono questi che ne scrivono, che
vuole avere
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