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Biblia, 2 Tim » Giovio, Paolo Dialogo dell'imprese - p. 144

Giovio, Paolo

Dialogo dell'imprese militari et amorose



Dom.: È possibile, Mons., che questi vecchii Capi-
tani e Prencipi non portasser qualche arguta impre-
sa? Par che questi Signori, et in specie quegli di
Milano, per un gran tempo non sapessero uscire di
Semprevivi, di Buratti, Morsi, Moraglie, Streglie,
Scopette e simil trame, con poca vivezza di motti e
forse troppo arrogante significato. Gio.: Egli è vero,
ma pure ce ne sono stati alcuni che hanno havuto del
buono e dell'elegante, come fu quella di Galeazzo
Visconte, che edificò il Castello, il palco et il ponte di
Pavia, opra pari alla grandezza de' Romani. Esso por-
tò il tizzone affocato con le secchie dell'acqua attac-
cate, volendo dire ch'esso portava la guerra e la pace,
poiché con l'acqua si spegne il fuoco. Vero è che gli


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