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Vergilius Maro, Publius - Aeneis » Giovio, Paolo Dialogo dell'imprese - p. 30

Giovio, Paolo

Dialogo dell'imprese militari et amorose


presa che portò il successore e genero suo Francesco
Primo, il quale, come portava la giovenile età sua,
mutò la fierezza dell'imprese di guerra nella dol-
cezza e giocondità amorosa, e per significare che
ardeva per le passioni d'amore, e tanto gli piacevano
che ardiva di dire che si nutriva in esse, portava la
Salamandra che stando nelle fiamme non si con-
suma, col motto Italiano che diceva:   Nutrisco
et estinguo
; essendo propria qualità di quello
animale spargere dal corpo suo freddo humore sopra
le bragie, onde aviene ch'egli non teme la forza del
fuoco, ma più tosto lo tempera e spegne. E fu ben vero
che quel generoso et humanissimo Re non fu mai
senza amore, essendosi mostrato ardentissimo conosci-
tore d'huomini virtuosi e d'animo indomito contra
la fortuna, come la Salamandra, in ogni caso
de' successi di guerra; e questa
inventione fu fabricata
dal suo nobilissimo
ingegno.

Non cede in alcuna parte alla sudetta quella che
di presente porta il Figliuol successor suo, il magna-
nimo Re Herrico, il quale continua di portare l'im-
presa che già fece quando era Delfino, che è la Luna
crescente, col bravo motto pieno di grave sentimento:
  Donec totum impleat orbem,
volendo dinotare ch'egli, fin che non arrivava al-
l'heredità del Regno, non poteva mostrare il suo in-
tero valore, sì come la Luna non può compitamente
risplendere se prima non arriva alla sua perfetta
grandezza; e di questo suo generoso pensiero n'ha già
dato chiarissimo saggio con la recuperatione di Bo-
logna et altre molte imprese, com'ogn'un sa, in
Italia.


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