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Galilei, Galileo

Lettera a Madama Cristina di Lorena (1615)


ma la corrente opinione di quei tempi, fece che gli scrittori sacri
nelle cose non necessarie alla beatitudine più si accommodorno al-
l'uso ricevuto che alla essenza del fatto. Di che parlando san Giro-
lamo, scrive: "Quasi non multa in Scripturis Sanctis dicantur
iuxta opinionem illius temporis quo gesta referuntur, et non iuxta
quod rei veritas continebat
". Ed altrove il medesimo Santo:
"Consuetudinis Scripturarum est, ut opinionem multarum rerum
sic narret Historicus, quomodo eo tempore ab omnibus crede-
batur
". E san Tommaso in Iob., al cap. 27, sopra le parole "Qui
extendit aquilonem super vacuum, et appendit Terram super
nihilum
", nota che la Scrittura chiama vacuo e niente lo spazio
che abbraccia e circonda la Terra, e che noi sappiamo non esser
vòto, ma ripieno d'aria: nulla dimeno, dice egli che la Scrittura,
per accomodarsi alla credenza del vulgo, che pensa che in tale
spazio non sia nulla, lo chiama vacuo e niente. Ecco le parole di
san Tommaso: "Quod de superiori hemisphaerio caeli nihil nobis
apparet, nisi spatium aere plenum, quod vulgares homines repu-
tant vacuum: loquitur enim secundum existimationem vulgarium
hominum, pro ut est mos in Sacra Scriptura
". Ora da questo
luogo mi pare che assai chiaramente argumentar si possa, che la
Scrittura Sacra, per il medesimo rispetto, abbia avuto molto più
gran cagione di chiamare il Sole mobile e la Terra stabile. Perché,
se noi tenteremo la capacità degli uomini vulgari, gli troveremo
molto più inetti a restar persuasi della stabilità del Sole e mobilità
della Terra, che dell'esser lo spazio, che ci circonda, ripieno d'aria:
adunque, se gli autori sacri in questo punto, che non aveva tanta
difficoltà appresso la capacità del vulgo ad esser persuaso, nulla
dimeno si sono astenuti dal tentare di persuaderglielo, non dovrà
parere se non molto ragionevole che in altre proposizioni molto
più recondite abbino osservato il medesimo stile.
Anzi, conoscendo l'istesso Copernico qual forza abbia nella no-
stra fantasia un'invecchiata consuetudine ed un modo di concepir


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