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Vergilius Maro, Publius - Aeneis » Cerretani, Bartolomeo Hystoria Fiorentina - p. 32

Cerretani, Bartolomeo

Hystoria Fiorentina

romani fu grandissimo perché a modo d'insula è cintto, havendo per sua
confini da llevantte mezo dì e ponente il mare; el quale da ponente in-
sino a' tempi nostri è detto Toscano, da llevante Adriaticho dalla ciptà
d'Adria colonia antichissima de' toscani; et così tutti quelli luoghi fu-
rono della ditione toscana excetto l'angulo dove sono e populi veneti

parole di Livio scrittore gravissimo. Tralle 12 di qua dall'Apenino ne
pose una in sul fiume d'Arno e quali chiamoronsi arnienssi, il che dimo-
stra Livio nel quintto dicendo che furno ag<i>untti <di nuovi ciptadini>
alla civilità quatro tribi, c<i>oè sabbatini stellatini tromentini et ar-
nienssi, la qual cosa si vede, che nella prima edifichatione di Roma vi fu
facta l'anticha via de' toscani ripiena di questi semi. Tutte queste cose
fanno certissimo arghumento che in sul fiume d'Arno fussino popoli et
habitatori antichissimi e quali per molte reliquie consuntte dall'antichità
et segni si vede che non furno molto discosto dal luogho ove al pre-
sentte è la ciptà. E se fussi lecito credere a' testi antichi trovati ne' nostri
tempi, come sono e fragmenti di Catone, l'itinerario d'Antonino Pio,
Fabio pittore e molti altri, si consentirebbe sanza alcuno dubio, sì an-
cora agl'editti di Desiderio re de' longhobardi sculti in tavole d'alaba-
stro e quali sono ridotti a memoria dal Platina ne' fatti de' longho-
bardi.
Ma lla gravità dello istoriografo non debbe essere mosa salvo che da
auctorità certissima come questa di Tito Livio, la quale vogliamo che
prevaglia et facci le chose dette certissime, che in sulle ripe d'Arno fus-
sino antichissimi abitatori, non affermando né destinando il loco
apuntto dove fussi la loro sedia per non potermi far fare la via da scrit-
tori celebrati et antichi come è suta sempre mia ferma e principale delli-
beratione im questa laboriosissima impresa nostra. Ma è vulghata fama
che tral loco ov'è posta al presentte la ciptà di Firenze e 'l monte di Fie-
sole fussi lagho grandissimo chiamato e<l> lagho Biancho, di che si vede
antichissimi segni nelle spiagge di que' monti che soprastanno Prato et a
Septimello, el quale era causato dall'opositione della pietra gholfolina
posta in mezo al fiume d'Arno a Signa in quello strecto che coniungeva
que' monti; la qual petra per fama fu spezata da Ercule Egiptio el quale
venne di Spagna, di sortte che in gran partte si purghò quello piano e di-
venne culto et habitabile, il che generò comertio tra li antichi fesulani e
que' populi chiamati arnienssi. E del lagho si prova perché Plinio scrit-
tore anticho e Paulo Orosio auctore celebrato nel passare d'Anibale
dicono, per essere depredato dall'acqua il piano che si distende appiè di
Fiesole, gli fu necessario passare su pe' monti di sortte che si condusse a


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