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Plinius Secundus, Gaius - Naturalis historia » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 911

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


v'ingannare, perché io mi ricordo d'haver letto in uno scrittore
moderno, del quale si fa grande stima, che Baldacco era un luogo disho-
nesto e dishonorevole in Firenze, del quale anco il Petrarca faceva
menzione nel sonetto:
L'avara Babbilonia ha colmo il sacco.
Varchi. Credete quello che vi piace. Baldracca era et è un'hoste-
ria in Firenza, vicina alla piazza del grano, ma starà ben poco a non
esser più, perché l'eccellenza del nostro duca, essendo ella quasi dirim-
petto al suo palazzo, la vuol fare spianare e murare in tutti quei contorni,
edifizii e casamenti, dove si ragunino i magistrati.
Conte. Va' poi e fidati tu. Io conosco di mano in mano meglio e
più certamente che chi vuole intendere, non che dichiarare, la lingua fio-
rentina, e spezialmente in cose cotali, bisogna che sia o nato o stato a
Firenze, altramente fa di grandi scappucci; perché quanto sarebbe non
solamente folle, ma fello sentimento, se si facesse dire al Petrarca che la
fede o la sede cristiana s'havesse un giorno a ridurre tutta quanta in
Baldracca!
Varchi. Lasciamo Baldacco e Baldracca, che il Burchiello chia-
ma Baldacca, se intese però di questa, e venghiamo a' poeti latini, non
a gli heroici, perché Vergilio fu tanto casto e vergognoso ne' costumi da
natura e nelle sue opere per giudizio che egli per tutto era chiamato con
voce greca, come noi diremmo, la donzella, ma a gli altri, e spezial-
mente a quegli che poetarono d'amore. Tibullo e Properzio sono


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