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Varchi, Benedetto

L'Hercolano


ibi haec incondita solus
Montibus et sylvis studio iactabat inani;

o al vento, onde il Petrarca disse:
Dopo tante, che 'l vento ode e disperde;
o a chi non può o non vuole udire, come quando il medesimo Petrarca disse:
Poi, lasso, a tal che non m'ascolta, narro
Tutte le mie fatiche ad una ad una,
E col mondo e con mia cieca fortuna,
Con amor, con madonna e meco garro.

Ho detto i concetti dell'animo, perché il fine di chi favella è prin-
cipalmente mostrare di fuori quello che egli ha racchiuso dentro nell'ani-
mo, o vero mente; cioè nella fantasia, perché nella virtù fantastica si
riserbano le imagini, o vero similitudini delle cose, le quali i filosofi
chiamano hora spezie, hora intenzioni e hora altramente; e noi le diciamo
propriamente concetti e tal volta pensieri, o vero intendimenti, e bene
spesso con altri nomi. Ho detto mediante le parole, perché ancora
con atti, con cenni e con gesti si possono, come per istrumenti, signi-
ficare le cose; come si vede chiaramente ne' mutoli tutto 'l giorno; e
meglio si vedeva anticamente in coloro i quali senza mai favellare recita-
vano le commedie e le tragedie intere intere, solamente co' gesti; la qual
cosa i Latini chiamavano saltare. E chi non sa che chinando alcuno
la testa a chi alcuna cosa gli domanda, egli con tale atto acconsente e
dice di sì, onde i Latini fecero il verbo annuere; e chi dimena il capo, per


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