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Rime » Ripa, Cesare Iconologia - p. 201 » Vergilius Maro, Publius - Aeneis » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 964

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


Conte. Oltra che io credo che queste parole siano scorrette e mal
tradotte, queste mi paion cose che se pure fussero state scritte da lui, non
sarebbono sue, come diceste voi.
Varchi. Ditemi che egli stesso usa quelle medesime parole che
egli biasima e riprende ne' Fiorentini, dicendo in una canzone:
ch'ogni senso
Cogli denti d'Amor gią mi manduca.

E nella Commedia:
Noi parlavamo et andavamo introcque.
Conte. Quanto al Petrarca, quando vogliono mostrare ch'egli
stesso confessa d'havere scritto in lingua italiana, allegano questi versi:
Di nostro nome, se mie rime intese
Fusser sģ lunge, havrei pien Tile e Battro,
La Tana, il Nilo, Atlante, Olimpo e Calpe.
Poi che portar nol posso in tutte quattro
Parti del mondo, udrallo il bel paese,
Ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe.

Il bel paese partito dall'Appenino e circondato dal mare e dall'Alpe
non č nč Firenze nč Toscana, ma Italia; dunque, la lingua colla quale il
Petrarca scrisse non č nč fiorentina nč toscana, ma italiana.
Varchi. Messer Agnolo Colozio, huomo di gran nome, quando
insegnņ questo colpo al Trissino, non si devette ricordare questo argo-


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