BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Lucretius Carus, Titus - De rerum natura » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 965

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


mento non valere: "questa lingua s'intende in Italia, dunque questa
lingua è italiana"; perché la lingua romana s'intendeva in Francia e in
Ispagna e non era per questo nè spagnuola nè franzese; e il meglio sareb-
be stato che il Petrarca, cercando d'acquistar grazia da madonna
Laura, havesse detto: poi che io non posso portare il nome vostro in tutto
'l mondo, io farò sì che egli sarà udito nel contado e distretto di Firenze
o nelle maremme di Pisa e di Siena
.
Conte. Ella sarebbe stata delle sei; ma eglino allegano ancora
quel verso de' Trionfi:
Et io al suon del ragionar latino,
sponendo latino, cioè 'volgare italiano'.
Varchi. Il Dolce dice che il Petrarca intende in cotesto luogo
l'antica lingua latina, e non la moderna volgare, della quale niuna cogni-
zione Seleuco havere poteva e, quando havesse inteso della volgare,
l'harebbe nominata pel genere; il che si concede tal volta a' prosatori,
non ch'a' poeti.
Conte. Che risponderebbono eglino a quel sonetto del Petrarca?
S'io fussi stato fermo alla spelunca
Là dov'Apollo diventò profeta,
Fiorenza havria forse hoggi il suo poeta,
Non pur Verona, Mantova et Arunca.

Varchi. Risponderebbono, come fa il Muzio, che egli intende
delle sue opere non volgari, ma latine, le quali egli stimava più e chiama-


pagina successiva »
 
p. 965