BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Aristoteles - De insomniis » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 967

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


parlare erano tutte fiorentine.
Conte. Questo è un pazzo mondo.
Varchi. Pazzo è chi gli crede; e il Trissino per abbattere questa
autorità con un'altra del medesimo Boccaccio, quasi botta risposta, alle-
ga questi versi nel fine della Teseide:
Ma tu, o libro primo, alto cantare
Di Marte fai gli affanni sostenuti
Nel volgar Lazio mai più non veduti.

I quali ne' libri stampati si leggono così:
Ma tu, mio libro primo, a lor cantare
Di Marte fai gli affanni sostenuti
Nel volgare e latin non più veduti.

Del che par che séguiti che la lingua si possa chiamare ancora per lo
nome d'Italia; il che non si niega, anzi è necessario così fare, quando si
vuol nominare pel genere. Vedete hora se mi mancano o m'avanza-
no autorità; e quando per autorità havesse a valere, io direi del Bembo
come Marco Tullio di Catone.
Conte. Io mi fo gran maraviglia che allegando il Bembo tante


pagina successiva »
 
p. 967