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Biblia, Col » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 546

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


cioè nessun disiderio humano, perché solamente gli huomini, havendo
essi soli la ragione, si chiamano razionabili, o vero ragionevoli, può esse-
re eterno, cioè durare sempre; anzi, per più vero dire, non può non
mutarsi quasi ogni giorno, perciò che gli huomini di dì in dì mutano
voglie e pensieri; e ciò fanno, perché sono sottoposti al cielo, e il cielo
non istà mai in uno stato medesimo, non istando mai fermo; onde,
variandosi egli, è giuoco forza che anco i pensieri e le voglie degli huo-
mini si vadano variando; e questo è quello che dovette volere significare
Homero, padre di tutti i poeti, quando disse che tale era la mente degli
huomini ogni giorno quale Giove, cioè Dio ottimo e grandissimo, conce-
deva loro. Ma ditemi, che bene o quale utilità séguita dalla
varietà e diversità di tante lingue che anticamente s'usarono e hoggi s'u-
sano nel mondo?
Varchi. Nell'universo deono essere, come mostra il suo nome,
tutte quelle cose le quali essere vi possono; e niuna cosa è tanto picciola
nè così laida, la quale non conferisca e non giovi alla perfezzione dell'u-
niverso; per non dir nulla che la varietà, se non sola, certo più di tutte
l'altre cose ne leva il tedio e toglie via il fastidio che in tutte quante le
cose, a chi lungamente l'esercita, suole naturalmente venire. Egli è
il vero che se fusse uno idioma solo, noi non haremmo a spendere tanti
anni e tanti in apprendere le lingue con tanta fatica, ma, dall'altro lato,
noi non potremmo per mezzo delle scritture, o volete di prosa o volete di
versi, acquistare grido e farci immortali, come tutti gli animi generosi
desiderano, conciò sia cosa che i luoghi sarebbono presi tutti e, come
(per cagione d'essempio) Vergilio non harebbe potuto agguagliare
Homero, così a Dante non sarebbe stato conceduto pareggiare l'uno e
l'altro; e il medesimo dico di tutti gli altri o oratori o poeti, che in diverse
lingue sono stati eguali o poco inferiori l'uno a l'altro. E chi sareb-


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