BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Aretino, Pietro - Allo Albicante » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 558

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


Conte. Così crederrò io da qui innanzi. Ma trapassiamo homai
alla terza e ultima dimanda che io feci, cioè quando, dove, come, da chi e
perché nascesse la diversità e confusione de' linguaggi.
Varchi. Questa è cosa notissima per la Bibbia, e anco Giuseppe
nelle sue Storie dell'antichità la racconta, cioè che Nembrotto nipote di
Noè, essendo in ispazio già di circa a duemila anni cresciuta la malizia
e malvagità degli huomini, cominciò per la sua superbia a edificare una
torre, la cui cima voleva che toccasse il cielo, o per non havere ad haver
più paura de' diluvii o per potere contrastare a Dio; e di qui per avventu-
ra hebbe origine la favola de' Giganti, quando, sopraposto un monte
all'altro, cercarono di torre il regno a Giove e cacciarlo del cielo.
Basta che Dio, per punire l'insolenza e stoltizia di Nembrotto e quella
di coloro i quali creduto gli haveano e gli prestavano aiuto a cotale
opera, i quali erano concorsi d'ogni parte molti, discese dal cielo, in quel
modo che racconta santo Agostino nel luogo di sopra allegato, e fece di
maniera che quanti diversi esercizii erano in quella fabbrica, che furo-
no settantadue, tanti vi nacquero diversi linguaggi; onde se un maestro di
cazzuola chiedeva, verbi grazia, calcina o sassi, i manovali gli porta-
vano rena o mattoni; e se un maestro d'ascia addimandava legni o
aguti, gli erano portati sassi o calcina; di maniera che, non intendendo
l'un l'altro, furono costretti d'abbandonare l'opera e, ritornandosi alle lor
case, si sparsero per tutto il mondo.
Conte. Fornite queste sei, prima che io vi proponga innanzi dubi-
tazioni nuove, harei caro che mi raccontaste tutti quei verbi, coi lor


pagina successiva »
 
p. 558