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Tommaso d'Aquino - De unitate intellectus » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 570

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


qua, e' non ti toccherebbe a dir Galizia, e' non ti toccherebbe a intignere
un dito se tutto Arno corresse broda, se gli altri somigliassi te e' si
potrebbe fare a' sassi pe' forni
.
Conte. E truovansi di quegli che osano dire la lingua vostra
esser povera?
Varchi. Truovansene, e a migliaia; ma da qui innanzi non dite
vostra ma fiorentina.
Conte. Perché?
Varchi. Perché alcuni vogliono che io, se ben fui nato e allevato
in Firenze, non sia fiorentino, per lo essere mio padre venuto a Firenze
da Montevarchi.
Conte. Voi volete il giambo; io dirò come bene mi verrà.
Varchi. Fate voi; a me basta havervi detto quello che dicono e
per quello che il dicono, e farò anch'io il medesimo; e però seguitando
dico che coloro i quali favellano consideratamente si dicono masticar le
parole prima che parlino
, quegli che non le sprimono bene mangiarsele
e quegli che peggio ingoiarsele, quegli che penano un pezzo, come i
vecchi e sdentati, biasciarle e quegli che per qualunche cagione, haven-
do cominciato le parole, non le finiscono o non le mandano fuori ammaz-
zarle
; onde il Petrarca disse:
Tacito vo, che le parole morte
Farian pianger la gente etc.


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