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Plato - Epinomis » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 574

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


se ne favelli più, dice: io non voglio che ella si rimesti, o rimeni, o rime-
scoli
, o ricalcitri più. Dicesi ancora riandare, cioè io non voglio
riandarla
o che ella si riandi, anzi che vi si metta su piè per sempre; e
quello che si dice ripetere, onde nasce ripititore, fu dal Petrarca detto
rincorrere.
Conte. Che vuoi dire ripititore?
Varchi. Ripititori si chiamano proprio quei sotto maestri (per dir
così) i quali, letta che hanno i maestri la lezzione, la fanno ripetere e ridi-
re a' discepoli; e quando io era piccino, quegli che havevano cura de'
fanciugli, insegnando loro in quel modo che i Latini dicono subdocere e
menandogli fuora, non si chiamavano come hoggi pedanti nè con voce
greca pedagogi, ma con più horrevole vocabolo ripititori; benché ser
Gambassi, che stava in casa nostra per ripititore, del quale io ho poco da
potermi lodare, voleva che si dicesse ripetitore per e nella seconda silla-
ba, dal verbo repetere, e non per i, e faceva di ciò un grande scalpore,
come se ne fusse ito la vita e lo stato.
Conte. Egli doveva essere più tosto pedante o pedagogo che ripi-
titore, perché per la medesima ragione doveva volere anco che si dicesse
repetitore e non ripetitore; ma seguitate.
Varchi. Gridare, che i Latini dicevano solamente in voce neutra
exclamare, si dice da noi eziandio attivamente, come anco garrire; ma
sgridare, onde il Boccaccio formò sgridatori, è solamente attivo;


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