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Diogenes Laertius - Vitae philosophorum » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 579

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


Varchi. Voi dite vero, ma quello è della quarta congiugazione, o
vero maniera de' verbi, e questo è della prima; quello si pone assoluta-
mente, cioè senza alcuna particella innanzi, e questo ha sempre davanti
sé o mi, o ti, o gli, secondo le persone che favellano o delle quali si favel-
la; questo è modo di dire toscano, come mostra Dante stesso, inducendo
nella fine del XXVI canto del Purgatorio Arnaldo Daniello a dire pro-
venzalmente:
Iam m'abelis votre cortois deman,
e gli altri versi che seguitano, benché per mio avviso siano scritti scorret-
tamente. Dicesi eziandio, come 'l Boccaccio nell'Ameto:
De' quai la terza via più s'abbelliva.
Conte. Voi non havete detto nulla del verbo arringare?
Varchi. Aringare si pronunzia hoggi, e conseguentemente si scri-
ve, per una r sola e non come anticamente con due, e significa non sola-
mente 'correre una lancia giostrando', ma 'fare un'orazione parlando',
et è proprio quello che in Firenze si diceva favellare in bigoncia, cioè
'orare publicamente, o nel consiglio o fuori'; et aringo, usato più volte


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