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Epicurus - Epistula ad Menoeceum » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 580

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


non solo da Dante, ma dal Boccaccio, significa così 'lo spazio dove
si corre giostrando o si favella orando', come esso 'corso o giostra' et
esso 'parlare, o vero orazione'; et è questo verbo in uso ancora hoggi in
Vìnegia tra gl'avvocati; e da questo fu chiamata in Firenze la Ringhiera,
luogo dinanzi al Palazzo, dove, quando entrava la Signoria, il podestà
salito in bigoncia, che così si chiamava quel pulpito fatto a guisa di per-
gamo dentro 'l quale aringava, e faceva un'orazione (che in quel
tempo si chiamavano dicerie) a' signori, da quella parte dove è il
Marzocco, o vero il lione indorato che ha sotto la lupa, al quale in quegli
e in tutti gli altri giorni solenni si metteva e si mette la corona dell'oro.
Conte. Piacemi intendere cotesti particolari de' costumi e usanze
di Firenze; ma che vuol dire berlingare?
Varchi. Questo è verbo più delle donne che degli huomini e
significa 'ciarlare, cinguettare e tattamellare', e massimamente quando
altri, havendo pieno lo stefano e la trippa (che così chiamano i volgari il
corpo o il ventre), è riscaldato dal vino; e da questo verbo chiamano i
Fiorentini berlingaiuoli e berlingatori coloro i quali si dilettano d'empie-
re la morfia, ciò è 'la bocca', pappando e leccando, e berlingaccio
quel giovedì che va innanzi al giorno del carnesciale, che i Lombardi
chiamano la giobbia grassa; nel qual giorno, per una comune e pre-


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