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Aristoteles - De anima » Biblia, 1 Cor » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 717

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


migliore, peggiore, o vero piggiore, maggiore e minore; ma in vece de'
comparativi usiamo i nomi positivi, ponendo loro dinanzi l'avverbio più,
come più dotto, più prudente e più savio, il che fanno ancora gli Hebrei,
e mettiamo loro dopo non il caso allativo, come facevano i Latini, ma il
genitivo, a guisa de' Greci, dicendo: i Romani furono non solamente più
forti, ma eziandio più gravi di tutte l'altre nazioni
.
Conte. Cotesto mi pare più tosto superlativo che comparati-
vo.
Varchi. È vero; ma non già a rovescio: i Fiorentini sono più elo-
quenti che i Bergamaschi
è comparazione, ma non può esser superlazio-
ne; ma: i Fiorentini sono più eloquenti di tutti i Lombardi è superlazione,
ma può essere ancora comparazione; e quel modo di favellare che noi
usiamo tutto il dì: Dio vi conceda quel bene che voi disiderate maggiore
o il maggiore è, se non cavato da' Greci, usato da loro; e quell'altro che
noi diciamo: questa cosa è più manifesta che mestier faccia che se ne
disputi
, o, come disse il Boccaccio: percioché egli è più giovane che per
le leggi non è conceduto
, è così de' Greci come de' Latini; è ben pro-
prio de' volgari il dire alcuna volta più migliore o via peggiore; e così il
dire: io farei per te troppo maggiore cosa che questa non è, modo usato
dal Boccaccio infinite volte; ancora che i Latini usassero molto miglio-
re
e molto peggiore.
Conte. La lingua volgare ha ella superlativi?
Varchi. Hagli; e gli usa variamente in quel modo che facevano
così i Greci come i Latini, percioché alcuna volta si pone il superlativo
senza nessuno caso dopo sé, come: il tale è dottissimo; alcuna volta colla
preposizione tra; come: tra, o vero fra tutte le donne la tale è bellissima,
e alcuna con oltra, come il Boccaccio: 'Fiorenza oltra ogni città bellissi-
ma
, e tal volta senza modo o fuori di misura, come si truova spesse


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