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Varchi, Benedetto

L'Hercolano


volte nel Boccaccio, il quale disse ancora: e molto più per virtù che per
nobiltà chiarissimo.
E, come Cicerone mostrò che il comparativo
posto dopo il superlativo era di maggior forza, dicendo: Scito, te mihi
esse charissimum, sed multo fore chariorem,
così disse il Boccaccio a
quel ragguaglio: Pietro lietissimo, e l'Agnolella più. È ben proprio
de' Toscani porre dopo il superlativo un positivo, come usa assaissime
volte il Boccaccio, dicendo bellissima e vaga, santissima e buona, e
altri tali senza novero; e quello che i Latini non dicono, o radissime
volte, disse il Boccaccio: e oltra ciò sì ottimo parlatore. E
tutto che hora non mi sovvengano essempi d'autori approvati, nondime-
no s'usa hoggi di dire alla guisa de' Greci e de' Latini: il tale è dottissimo
di tutti gli eloquenti e eloquentissimo di tutti i dotti
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