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Aristoteles - De divinatione per somnum » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 738

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


L'aura serena, che fra verdi fronde
Mormorando a ferir nel volto viemme,
Fammi risovvenir quando Amor diemme etc.
;
e altrove:
Che scrivendo d'altrui, di me non calme,
ciò è 'non mi cale' o 'non cale a me'. Havete ancora da notare che,
come n'avvertisce il reverendissimo Bembo, egli non si può alcuna volta
usare gli affissi ancora che altri volesse, ma è necessario che si pongano i
pronomi interi e co' loro accenti proprii; e ciò avviene ogni volta che
egli si debbe rispondere segnatamente ad alcuno pronome o precedente o
sussequente, come quando il Petrarca disse:
Ferir me di saetta in quello stato,
E a voi armata non mostrar pur l'arco,

dove non poteva dire ferirmi affissamente e con uno accento solo, per
cagione di quel pronome a voi, a cui rispondere si doveva; similemente
quando disse:
Gli occhi e la fronte, con sembiante humano


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