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Tommaso d'Aquino - De unitate intellectus » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 749

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


spiriti
e non nei spiriti. Le quali cose, se bene da molti ancora di
coloro che fanno professione della lingua osservate non sono, non è che
osservare non si debbiano da chi vuole correttamente e regolatamente
scrivere. Quando i nomi sono di genere femminino, allhora nel sin-
gulare si dice, in qualunche lettera cominci la dizzione che séguita, nella,
e nel plurale nelle, le quali medesimamente si scrivono da alcuni come
una parola sola con due l e da alcuni come due con una sola, sì come
nelle città, ne le città, e così di tutti gli altri. Nè d'intorno a questo
mi resta altro che dirvi, se non che la ne si pone alcuna volta in vece
della preposizione contra, come quando il Boccaccio disse: havendo
alcuno odio ne' Fiorentini
; come si fa ancora la in così in buona parte,
cioè 'verso'; il Petrarca:
In me movendo de' begli occhii i rai;
come in rea, cioè 'contra'. Il medesimo:
Aiace in molti e poi in sé stesso forte.
Conte. Prima che procediate più oltre, non vi gravi dichiararmi
alcuni dubbii, il primo de' quali è questo: voi havete detto che alcuni
scrivono nello con due l, come se fusse una voce sola, e alcuni con una,
come se fussero due voci, e che il primo, come più agevole e più
conforme alla pronunzia fiorentina, vi piace più. Ora, egli mi pare d'ha-
ver letto il contrario, cioè che sia meglio scriverlo come due dizzioni,
con una l sola; e alcuni vogliono e danno ciò per regola che nelle prose si
debbia scrivere nello, come una dizzione sola, e nelle rime ne lo, come
due; come ancora dello e de lo, allo e a lo, e gli altri; e che queste


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