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Aristoteles - De partibus animalium » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 531

Varchi, Benedetto

L'Hercolano


per mia maggior certezza la mi dichiariate distesamente parola per paro-
la.
Varchi. Della buona voglia. Io ho detto parlare, o vero
favellare, perché questi due verbi sono (come dicono i Latini con greca
voce) sinonimi, cioè significano una cosa medesima, come ire e andare,
e molti altri somiglianti; ho detto humano, a differenza del divino, con-
ciosia cosa che gli angeli (secondo i teologi) favellino anch'essi non
solamente tra loro, ma ancora a Dio, benché diversa mente da noi; e il
medesimo si deve intendere degli avversarii loro e nostri; ho detto este-
riore
, o vero estrinseco, a differenza dello interiore, o vero intrinseco,
cioè interno, perché molte volte gli huomini favellano tra loro stessi e
seco medesimi, come si vede in messer Francesco Petrarca che disse:
Io dicea fra 'l mio cor, perché paventi?
e altrove nella canzone grande:
E dicea meco, se costei mi spetra,
e più chiaramente in tutto quel sonetto che comincia:
Alma che fai? che pensi? etc.
Ho detto manifestare, cioè sprimere e dichiarare; il qual verbo è
il genere del favellare in questa diffinizione. Ho detto ad alcuno,
perché non solo favellano gli huomini tra sé medesimi, come pur testé vi
dicea, ma eziandio in sogno e tal volta o a' monti o alle selve, come
quando Vergilio dice di Coridone nella seconda egloga:


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