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Caporali, Cesare - La corte » Cerretani, Bartolomeo Dialogo della mutatione di Firenze - p. 55

Cerretani, Bartolomeo

Dialogo della mutatione


detto de' Nerli, Giuliano de' Medici. Rifiutonne dua: Bernardo Rucellai
e Giuliano de' Medici, l'uno per non si sentire ben disposto, l'altro per
ire da sé. Fu lo scambio di Bernardo Lanfredino Lanfredini. E quali si
dettono a mettersi in ordine, e Giuliano invitò 30 giovani che andassino
seco, e quali, accettato, si mettevono a ordine.
Non passò molto che una sera gl'invitò a cena e licentiolli, salvo che
ne ritenne 12, et quattro più lo chiesono di gratia. Fucci chi di già ha-
veva speso più di scudi mille.
Vennano in Firenze per a Roma Bentivogli e 'l duca di Ferrara, a'
quali fu fatto per Giuliano maximo honore.
Pensossi non poco a riordinare la città, e perché e modi di Lorenzo
Vecchio si conchiuse che fussino ottimi si deliberò tornare in su quelli
d'ogni et qualunque cosa, et per dar principio si fe' 17 riformatori a'
quali si dette quella autorità che si potette, e dettono principio rasset-
tare il monte, e contratti, dogana e tutti li altri membri e quali ne haves-
sino hauto bisogno.
Et addì [...] d'aprile, quando messer Cosimo de' Pazzi, arcivescovo
fiorentino, amalò con grandissime doglie di petto, e 'l sabato morì. Fu
huomo di statura grande, ulivigno, di pelo nero, brutto viso e lungo, sa-
vio, grave, animoso, litterato, buona lingua greca e così latina, ma fu al-
teroso e superbo. Questo dich'io perché Lorenzo costì non lo conobbe.
Fu costumato, religioso.
GIR.: Che mal fu il suo? Alcuni dissono mal di petto.
GIO.: Et altri dolor della grandezza de' Medici; alcuni, e maxime e
sua di casa, veleno; queste e molte altre cose si dissono. Io so bene che e'
si stracciò doppo la sua morte una disamina d'otto carte di congiurati,
dove lui era assai colpevole. Viddi la oratione la quale haveva fatta per
dar l'obedienzia, la quale fu tenuta eccellentissima da huomini litterati;
dissesi che a sua giunta harebbe il cappello.
GIR.: Io non so che mi dire: da una parte voi in più luoghi si vede
l'havete a sospetto, ultimamente dite lo trovate colpevole; e da l'altra
parte dite che gli harebbe il cappello da papa Lione. Io non so accozzare
questi contradittori.
GIO.: Come l'altre cose passate e Medici a li amici hanno pensato
in ultimo et prima benificato chi li ha offesi.
GIR.: «Orate pro persequentibus etc.».
GIO.: Nello stato non è cotesto modo di procedere.
GIR: Forse li ha Dio fatti grandi perché hanno non solo vendicato
ma benificato e persecutori.


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