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Augustinus, Aurelius - In Evangelium secundum Mattheum » Cerretani, Bartolomeo Dialogo della mutatione di Firenze - p. 75

Cerretani, Bartolomeo

Dialogo della mutatione


tiato scudi 70 mila pe' nostri Signori per honorare il Papa, e fatto quat-
tro oratori a sua Beatitudine che da Roma li facessino compagnia.
GIR.: Chi furno?
GIO.: Messer Luvigi della Stufa, Jacopo Salviati, [...] E fessi ordini per
trionfi et aparati per honorarlo quanto fussi suto possibile.
Partissi sua Santità e ne venne per la via diritta di Siena, rispetto a
Borghese Petrucci, il quale non era in una gran fede. Venne per la via di
Cortona, e lla città fe' dieci oratori e mandolli a scontrarlo. E Lorenzo
de' Medici tornato dal Re s'inviò alla volta del Papa. E nella città le-
gniaiuoli, dipintori et altri artigiani erano tutti in opere, e tutta la città
faceva festa. Et essendo addì 20 di novembre 1515 s'intese il Cristianis-
simo haver composto con Svizeri e soldati im parte.
GIR.: Deh, dicci un motto de l'entrata del Papa.
GIO.: addì 29, il dì di Sant'Andrea, entrò in Firenze a hore 22, che si
era posato a Marigniolle: cento muli con cotte ricamate alla loro livrea,
70 giovani della nobiltà a cavallo, con veste di velluto con fodere richis-
sime, benissimo a ordine a cavallo; dopo a' quali tutti cavalieri, dottori e
tutta la nobiltà benissimo in punto, 10 chinee bianche con freni e false
redine di broccato, forniti d'ariento smaltato, con le cotte di broccato
lunghe d'oro col riccio a loro livrea: erano guidate ciascuna da uno ve-
stito di luchesino a uso di prete con degnità, tra le quali ne era una bel-
lissima con crini insino in terra, bianchissima, honoratissima, succi un
parato col sacramento.
GIR.: Ogni cosa <ha> havere il suo contrario: e' cavalcò già un asino
come povero, hora va da signore. Segui.
GIO.: Una lettiga portata da dua chinee bellissime, covertata con
fregi d'oro, dua baldachini d'oro bellissimi, uno al sacramento con mol-
titudine di torchi, uno al Pontefice; et erano portati quello del Papa da'
nostri Signori, e quali lo coprivano, che era in sur una sieda richissima
portata da' Capitani di parte guelfa. Era avanti sua Beatitudine 70 gio-
vani nobili, con scarpe di velluto, calzoni luchesini, farsetti di raso cher-
misi, saioni di raso pagonazzo bandati di teletta d'oro, di che havevono
cuffie a l'unghera, con tocchi rosati, entrovi immagine d'oro, con aste
rosse in mano, appiè a coppie; vollono questi giovani al tutto andare
avanti al Papa con la guardia, la quale era 200 Svizeri grandi a una li-
vrea. Dreto a sua Santità 18 cardinali a coppie, magnificamente; dreto a'
quali una infinità di vescovi et altri prelati. Era avanti al Papa quattro
prelati in su bellissime chinee, convertati di broccato, con tre regni ri-
chissimi di sua Santità. Il quale trovò il primo arco a San Felice im
piazza, dove era l'inmagine di Lorenzo suo padre, cor un verso che di-
ceva: «Hic est filius meus dilectus»; questo fu visto da esso e letto con
non poche lacrime. Il secondo a Santa Trinità, in mercato et im piazza,


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