BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Alighieri, Dante - Divina Commedia » Biblia, Is » Cerretani, Bartolomeo Dialogo della mutatione di Firenze - p. 15

Cerretani, Bartolomeo

Dialogo della mutatione


lamo, è questo vero? Qui non è altri che noi che siamo fiorentini e tua
amici; deh, dillo.
GIR.: Egli è vero. Ma dimmi con quella medesima fè et liberalità
reale la quale ho usato io verso te, non havete voi a Roma una gran
paura di questa renovatione della Chiesa per amore de' vostri beni
temporali?
GIO.: Girolamo, egli è vero che da qualche anno in là se ne dubitò
assai; ma hora se tu vedessi, là non è huomo che non habbia un paradiso
di piaceri et di voluttà terrene, et di queste cose si ridano et fannosene
beffe; e quelli vostri argumenti che tutte le profetie, che le pietre, che la
Scrittura sacra, che la Chiesa è vecchia, che i peccati del clero tutti por-
tendono et chiamono la rinnovatione, et vostre monache e contadini e
frati et altri profeticuli la dicono in questi tempi, di che a Roma ciascuno
se ne ride et voi vi pascete di fragole.
GIR.: Sai tu, Giovanni, quando viene la corrutione? quando la
forma generata è all'ultimo e fine di suo essere. Sa' tu quando la frutta
cade? quando l'è matura. Sa' tu quando l'huomo nasce? quando gli è al
nono mese, nel quale egli è forma perfetta. Queste cose son ellino
vere?
GIO.: Sì.
GIR.: Sa' tu quando è finito il dì? quando il corpo del sole, finito il
corso del nostro emispero, se ne va a l'altro mezzo circulo.
GIO.: Tu di' il vero.
GIR.: Tutte le cose hanno aumento e diminuitione e fine?
GIO.: Certamente sì.
GIR.: Il diluvio universale sopra la terra quando venne? ne l'aumento
del buon vivere o nella minuitione o pur nel fine?
GIO.: Nel fine.
GIR.: Perché Idio giusto disse che si pentiva haver creato l'huomo, et
vedeva che non solo era il mondo diventato un mare d'iniquità ma cre-
devano essere suto creato ogni cosa per virtù di natura, e che non fussi
altro dio; ma ballando, cantando, tra un tumulto di peccati godevano, et
allora ciascuno haveva un paradiso. Idio per vedere e peccati non si di-
spera della salute de' peccatori, ma quando vede che non solo è dimen-
ticato ma che non è chi gli creda, non vuole invano perdere il tempo,
che fa? Manda il fragello e corrompe quelle forme in<vecchiate>. E
gentili nel tempo d'Augusto per la confusione delli idoli, non solo quelli
ma e loro principi adoravono; e li Ebrei, sendo invechiata nella mente


pagina successiva »
 
p. 15