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Biblia, Eph » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 201

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi


che quello splendore s'oscurò sí come dimostreremo in proce-
dendo avanti.

[xxxviii] «Queste sono le cagioni, etc.».
Può essere che
queste siano state le cagioni che habbiano mosso il Varco ad in-
titolare questo Dialogo delle lingue al principe Don Francesco de'
Medici, ma non sono già leggittime et ragionevoli, percioché,
donando al Varco per vero che lo scrivere sia effetto dell'elo-
quenza, il quale dea l'essere memoriale, et appresso che l'esse-
re memoriale sia da stimare piú che l'essere sustantiale, che co-
sa ha da fare ciò col Dialogo delle lingue, non essendo il ragiona-
mento che in questo libro si tiene di loro né di scrivere, effetto
dell'eloquenza che dea l'essere memoriale, né di cosa da stima-
re piú che l'essere sustantiale? Et posto anchora che questo ra-
gionamento fosse di scrivere, effetto dell'eloquenza, che desse
il predetto essere memoriale et che fosse cosa da stimar piú che
l'esser sustantiale, perché si dovrebbe piú tosto intitolare al
predetto principe che ad un altro? Ha egli forse domandato
che il Varco gli scriva simile dialogo? Ha forse opinione rea in-
torno alle lingue, dalla quale il Varco lo voglia rimuovere per
utile di lui et anchora degli altri? Io non veggo che assegni né
queste cagioni d'intitolargli simile libro né niuna altra. Di
che peraventura avedendosi esso Varco et considerando che
queste cagioni non havevano da far nulla con la 'ntitolatione,
ne soggiugne due altre: l'una che egli è servo del duca Cosimo
suo padre, et l'altra che è da lui stipendiato, che uno parlando
fiorentino direbbe «salariato», et perciò è tenuto ad indirizza-
re al duca o al figliuolo questa opera. Hora è da sapere che, se


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