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Plato - Epinomis » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 205

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi


necessario, perché questi suoi amici et maggiori erano tanto in-
discreti che lo volessero occupare in cosa non necessaria et ve-
targli che non publicasse la risposta? Et se pure lo reputavano
necessario non per la fortificatione della risposta ma per con-
servatione della fama della lingua fiorentina, perché impediva-
no la publicatione della risposta già compiuta, se vero è che
fosse o sia compiuta, potendosi compilare il dialogo et in tanto
mandar fuori la risposta tanto ricercata et desiderata dal Caro?

[xl] «E adunque tra le principali intenzioni mie, etc.».

Il Varco fa et constituisce giudici il duca Cosimo e 'l principe
Don Francesco de' Medici nella quistione principale trattata in
questo dialogo, se la lingua vulgare si debba domandare corti-
giana o italiana o thoscana o fiorentina et se si debba anti-
porre in molte parti alla greca et alla latina, difendendo egli la
parte che si debba domandare fiorentina et si debba antiporre
in molte parti a quelle lingue. Ma perché non appare che es-
si acconsentano di lasciarsi fare et constituire giudici in questo
piato, io dubito che il Varco in darno gli havrà eletti per giudi-
catori, non volendo essi traporre la loro sententia in questa lite
per alcuni rispetti et spetialmente per due: et perché non sono
stati fatti et constituiti giudici se non da una delle parti, cioè dal
Varco, et perché essi sí come per patria fiorentini et come in


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