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Plato - Phaedo » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 212

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi


Hora per difetto di memoria il Varco appone non solamente
agli altri quello che non dicono, ma a sé medesimo anchora.
Hora appone a sé d'haver detto che nell'universo debbono es-
sere tutte le cose che esser vi possono (18.34), dicendo:

Dalla natura dell'universo, nel quale (come di sopra vi dissi) debbono
essere tutte le cose che esser vi possono,


non essendo vero che l'habbia di sopra in niun luogo detto.

[xliv] Errori per tramutamento.

Tramuta appresso il Petrarca «standomi» in «stavami»
(178.22) dicendo:

Perché si dice: «Stavami un giorno solo alla finestra».

Tramuta appresso il medesimo Petrarca «eloquenza» in
«lingua latina» (125.22), dicendo:

Da Livio Andronico infino a' tempi che nacque, per mostrare quanti
la lingua latina havesse e frutti e fiori, Marco Tullio,


percioché il Petrarca disse:

Questo è quel Marco Tullio in cui si mostra
chiaro quant'ha eloquentia et frutti et fiori.


Tramuta appresso Dante «Ch'amor di nostra vita» in
«Laonde morte prima» (175.20), dicendo:

Dante nel duodecimo dello 'Nferno “Laonde morte prima dipartille”,

percioché Dante nel quinto canto dello 'Nferno disse:

Ch'amor di nostra vita dipartille.


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