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Aristoteles - De divinatione per somnum » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 223

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi


te che non era quella d'Adam, poiché essa si mutò con tutto
che fosse perfetta et affetto rationabile.
63.18 Non intende il verbo «appulcrare», parola usata da
Dante nel settimo canto dello 'Nferno:

Mal dare e mal tener lo mondo pulcro
ha tolto loro, e posti a questa zuffa:
qual ella sia, parole non ci appulcro,


volendo che significhi ornare verbis, sí come Terentio disse:
«Munus nostrum ornato verbis»; il che quanto sia lontano
da ciò si vede che quivi non faceva mestiere d'ornamento et di
lode ma di biasimo et di sozzamente. Perché è da dire che «ap-
pulcrare» nel predetto luogo significhi 'eleggere' et 'forbire pa-
role per significare pienamente'.
64.3 Non ha dubbio niuno che il Varco non intende i versi
provenzali che pose Dante nel canto XXVI del Purgatorio, facen-
do parlare Arnaldo Daniello, il quale avisa essere scorretti non
perché egli sapesse che fossero scorretti, ma perché, essendo io
in Firenze con lui et caduto tra noi ragionamento di que' versi,
io gli dissi che erano ne' testi stampati et in molti scritti a mano
scorretti et gli dissi anchora come si dovevano correggere et
come si dovevano intendere, ma o s'è dimenticato di quello
che gli dissi o non ha voluto dir quello che intese da me per
non confessare d'havere imparata cosa da me.


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