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Diogenes Laertius - Vitae philosophorum » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 230

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi


Et vidi che con riso
udito havean l'ultimo costrutto


et 217 b. 24:

Et gli occhi havea di letizia sí pieni
che passar mi convien senza costrutto.


159.19 Anchora che messer Pietro Bembo nel racconto de'
poeti della lingua vulgare nomini Guido Guinicelli et nel rac-
conto de' poeti forestieri che hanno poetato provenzalmente
non nomini lui né di lui si leggano canzoni altro che vulgari,
non dimeno il Varco molto arditamente afferma che, se ben fu
di Bologna,

scrisse non dimeno provenzalmente,

mosso peraventura da quelle parole di Dante non bene intese
da lui:

«O frate» disse «questi ch'io ti scerno
col dito», et additò un spirto inanzi,
«fu miglior fabro del parlar materno».


Percioché, se Guido non havesse scritto provenzalmente, ma
toscano o fiorentino, l'antiporre che fa a sé Arnaldo Daniello
sarebbe cosa fuori di tempo. Ma il Varco doveva considerare
che Dante haveva detto:

Et io a lui: «Li dolci detto vostri,


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