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Plinius Caecilius Secundus, Gaius - Epistulae » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 231

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi

che, quanto durerà l'uso moderno,
faranno cosí anchora i loro inchiostri


et che cosí era «uso moderno» la lingua provenzale come l'ita-
liana et perciò Guido, antiponendo a sé Arnaldo nell'«uso mo-
derno» o nel «parlar materno», non parla fuori di tempo,
quantunque egli scrivesse toscanamente et Arnaldo provenzal-
mente.
190.21 Molto si beffa il Varco che Alessandro Vellutello
habbia sposto «mirro» che è nel sesto canto del Paradiso di
Dante:

Onde Torquato et Quintio, che dal cirro
negletto fu nomato, e Deci e Fabi
hebber la fama che volentier mirro,


per 'ungere di mirra', cioè per conservarla, rammemorando et
rinovellando dalla oblivione come si conservano i corpi morti
dalla corruttione, ungendoli di mirra, et si beffa di coloro
che ricevono simile spositione et non sa che Alessandro Vellu-
tello non è autore di quella spositione ma Benvenuto da Imola
la lasciò scritta nel suo commento, il quale, perché udí Giovan-
ni Boccaccio interpretare la Comedia di Dante, è da credere che
l'udisse da lui et, se l'udí da lui, è anchora da credere che esso
Boccaccio l'havesse udita da chi l'haveva udita da Dante mede-


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