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Orpheus - Argonautica » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 235

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi


convenendosi dire «misi» et non potendosi mai dire «si-
mi». È adunque «si» particella accentata vegnente da sic lati-
no et è questo il senso: anchora piú honore mi fecero que' poe-
ti oltra all'accoglienze amorevoli che mi fecero della loro
schiera sí che in guisa — io dico sí — che io mi fui sesto tra cotan-
to senno et non centesimo o millesimo, et per maggior maravi-
glia è reiterato il «sí».

[lii]
Appresso il Varco non è piú sottile intenditore del Pe-
trarca che si sia di Dante, o lo cita piú a tempo che si faccia
Dante et, tralasciando il sonetto L'aspettata virtú, che 'n voi fioriva
che allega nella pistola del dialogo intitolato al principe Don
Francesco de' Medici, il quale habbiamo già dimostrato non
essere stato da lui allegato a tempo, è cosa vie piú che manifesta
che non intende quel luogo d'esso Petrarca nel terzo capitolo
della fama:

Herodoto d'istoria greca padre,

dicendo (48.10):

Secondo me voi volete inferire che quella d'Herodoto, non ostante
che fosse padre della storia greca, vi pare piú novella che storia.


Percioché egli si dà ad intendere che il Petrarca l'habbia appel-


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